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GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA G. RODARI RIBADISCONO IL BISOGNO DI “PACE”

Le classi del plesso Gianni Rodari, nei giorni precedenti il Natale, hanno messo in scena spettacoli natalizi inerenti le tematiche della pace, per ribadire quei valori che sono irrinunciabili per la vita di ognuno e per l’umanità intera e che, per essere attuati, devono essere percepiti in maniera intensa diventando parte integrante di sé. Le classi quinte, in particolare, hanno curato l’addobbo dell’atrio, esprimendo lodevoli capacità espressive e creative. Nella sede centrale dell’Istituto Comprensivo P. Mattej, insieme agli alunni delle scuole dell’infanzia e delle classi della scuola secondaria, si sono esibite con un recital  nella continuità verticale.

L'impegno formativo pone la scuola di fronte alla responsabilità di rendere le generazioni future più consapevoli e impegnate nel promuovere quel cambiamento profondo che possa volgere  il mondo al progresso e alla pace, in un tempo in cui si paventano nuovi scenari di guerra in varie parti del mondo, in cui la sopraffazione travolge le fasce più deboli e l'aggressività spesso rende le donne vittime innocenti. Gli  spettacoli  sono stati ideati e realizzati con l’intento di rendere le generazioni del domani più consapevoli. La declamazione espressiva di poesie, l'intonazione  di canti corali e l'esecuzione di coreografie coinvolgenti sono stati momenti di riflessione e di riaffermazione dei valori esistenziali per la strutturazione di quei costrutti valoriali di riferimento per improntare i propri percorsi a sentimenti positivi e costruttivi e ai principi del  rispetto  per la propria vita e di quella degli altri nonché al ripudio deciso della violenza quale  mezzo di risoluzione dei conflitti. Il dialogo, l'accettazione, l'inclusione, la compassione sono stati i temi ricorrenti espressi dagli alunni nei loro recitals, valori che  dovranno tradursi in piccoli gesti concreti nei vissuti quotidiani nei confronti di tutti: dei fragili, dei diversi, dei gruppi.

Conoscere l'altro significa amarlo e, se si impara ad amare chi ci è accanto, non si ha più bisogno di odiare poiché l’incontro diventa condivisione, arricchimento e sinergia verso obiettivi comuni.

Pubblicato il 16-01-2024